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Tag Archives: TWU’

Quando fuori è mattina presto

[Avvertenza: non mi sono dimenticata, eh… Alla fine del post, l’estrazione del vincitore del mio giveaway 🙂 Grazie a tutti per aver partecipato!]

E’ passato un mese dal mio ultimo post. In questi trenta giorni, sono stata urgentemente – nel senso di: “Ciao! Il tuo contratto è pronto, inizi domani” – richiamata in servizio nel dorato mondo della TWU’. Cambiata la mia condizione lavorativa (anche se rimango sempre un’allegra precaria), sono cambiate anche le mie mansioni. Adesso mi occupo di attualità: telegiornali, giornali radio e… il notiziario del mattino. Che va in onda alle 07:30, e per preparare il quale devo essere in redazione alle 05:30. Sveglia: un’ora e mezza prima, perché mi piace fare le cose con calma. Per l’appunto, quando fuori è mattina presto. O notte tardi, a seconda dei punti di vista. (Per chi mi ha detto: “Vabbè dai, tanto poi ci fai l’abitudine a svegliarti alle quattro.” Eh no. Perché sono turnista, e  miei orari di lavoro cambiano di settimana in settimana, e pure all’interno della stessa settimana, quindi.. NO.) Il primo giorno di questo turno da allodola, la radiosveglia era sintonizzata su questa canzone.

“Tutto quanto mi sembra giusto/ quando fuori è mattina presto/ ogni via ha ancora un suo colore/ per farle tutte uguali basteranno due ore/ ed io mi guardo in giro/ e nella piazza soltanto cielo….”  – Gianni Togni, Semplice Read the rest of this entry

“Gli sconosciuti sono lì apposta per essere conosciuti, prima o poi”

Lavorando nel Dorato Mondo della TWU’, a volte capita che gironzolino per questi ameni corridoi persone famose. L’ultima risale giusto al mese scorso, quando per festeggiare il Santo Patrono degli innamorati (no, in relatà perché è in tour nei teatri con Cyrano) c’era Alessandro Preziosi. Sono passati di qui Fiorello, Luca Zingaretti, David Riondino, Stefano Bollani, Raphael Gualazzi, insomma, vippiùomenovip mi sono passati accanto, hanno mangiato alla stessa mensa (pochi e buon per loro), preso il caffè allo stesso bancone (molti, God Bless Coffee) o condiviso l’angusto spazio di un ascensore.  Ogni volta che mi capita di dirlo agli amici le reazioni sono molteplici, ma tutte più o meno sul filone: “OMMIODDIOOOO!!! E perchè non ti sei fatta la foto abbarbicata tipo koala? Non hai chiesto l’autografo? Non li hai tampinati all’uscita? Non ti sei imbucata nel taxi? Non li hai aspettati nella hall dell’albergo?”

Uhm.

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Cinquantotto

Per ragioni a me ignote, si è diffusa questa credenza secondo la quale affiggere ad una parete un foglio con sopra riportato il magico numero terrebbe lontane mosche e zanzare.

Secondo il principio “io non ci credo, però non si sa mai, quindi nel dubbio intanto lo faccio”, una collega ha attaccato un Cinquantotto rozzamente disegnato su un bel cartoncino A4 bene in vista nel suo ufficio. Perchè mosche e zanzare non se ne vedono molte da queste parti, in compenso rompiballe come se piovesse. Read the rest of this entry