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Monthly Archives: June 2012

«Al diavolo i fiori!»

«Magari!» Così E. L. James, autrice di “Cinquanta sfumature di Grigio”, il primo libro della nuova saga che promette di rendere bollente l’estate 2012, risponde a chi le chiede se la piccante storia sia autobiografica.

Siccome detesto cordialmente chi (s)parla di un libro/film/argomento-a-scelta per partito preso e senza cognizione di causa – si, ho letto Moccia e Fabio Volo, pure – ho comprato e letto il famigerato libro. Cinque o sei anni fa ho fatto lo stesso con la saga di Twilight: mi sono fatta regalare tutti i libri per Natale, sinceramente stupita del fatto che le ragazzine dodicenni della classe di catechismo che seguivo all’epoca sembrassero tutte innamorate cotte di questo tal Edward. Una arrivò addirittura con una felpa che diceva qualcosa di lupi, agnelli… Insomma, dovevo riuscire a capire cosa c’era di tanto interessante in questo tizio. Premessa: io amo Harry Potter. Le avventure dello scarmigliato maghetto creato da J. K. Rowling (dev’essere un vezzo, questo delle iniziali puntate) sono riuscite ad avvincermi, farmi fare code infinite a mezzanotte in libreria, comprare edizioni diverse, in lingue diverse, illustrate e non: più di dieci anni dopo l’uscita del primo volume, non mi stanco di leggerle. L’intreccio è fenomenale: nel primo libro ci sono dettagli apparentemente insignificanti che diventeranno importanti nel settimo, il carattere dei protagonisti è sfaccettato, complesso, il vocabolario ricco e variegato. Le saghe mi piacciono, ritovare gli stessi personaggi e vedere come si evolveranno di volume in volume mi affascina. Cambiando genere e lasciando Hogwarts, la serie di polizieschi ideata da J. A. Konrath è una delle cose migliori che io abbia letto negli ultimi anni. Ironico, divertente, ben architettato, splatter al punto giusto, romantico q.b. – cioè poco, e va bene così. Scritto divinamente, soprattutto pensando che il personaggio principale è una donna (il tenente Jacqueline “Jack” Daniels, motivo per cui ognuno dei libri prende il nome da un famoso cocktail: Whiskey Sour, Bloody Mary, Rusty Nail…), il punto di vista del narratore quindi è femminile e l’autore, invece, un pacioso omaccione barbuto che, a giudicare dal suo profilo Twitter, dev’essere simpatico. Read the rest of this entry

Perché adoro mia madre – #2

Perché è una ballerina dell’anima.

Il mio primo amore sportivo è stata la danza classica (il secondo, il pattinaggio artistico). Dieci anni della mia vita dedicati a sembrare leggera, eterea, impalpabile, quasi (e poi dopo altri dieci a cucinare e mangiare cosicchè la leggerezza vabbè, ma sorvoliamo). Read the rest of this entry